Me ne vado e penso a
cosa posso fare. Ho appena chiuso i libri. La cena è pronta. La casa è
ordinata. Sistemo la scrivania per darle un aspetto più accogliente. Butto via
scontrini vecchi, cartacce, penne finite. Lo faccio spesso perché se c’è una
cosa che mi piace sia ordinata è la scrivania. Mi passano tra le mani i ticket
della funivia dell’Etna, il conto neanche così salato del ristorante di pesce,
i biglietti d’ingresso al museo di Archimede a Siracusa. Questi li conservo
tutti. Accendo il computer e metto un pò di bella musica. Apro la cartella
Sicilia 2013 e scorrendo le fotografie ripercorro i ricordi della vacanza,
della nostra bella casetta, delle acque limpide dell’ Isola Bella a Lido
Mazzarò, delle brioche siciliane col tuppo e le granite cremose, delle
fantastiche mangiate di pesce al ristorante e a casa, delle paste di mandorla e
dell’indimenticabile cannolo alla ricotta di Roberto, degli splendidi posti che
abbiamo visto, dal teatro antico di Taormina alle gole dell’Alcàntara con la freschissima acqua a 8° e l'indimenticabile passeggiata sull'Etna…
Lido Mazzarò |
Etna |
Paste di Mandorla |
Brioche e granita |
Mi viene voglia di scrivere. Il pensiero vola al mio blog abbandonato che aspetta paziente un briciolo di attenzione. Le mie dita non desiderano altro che premere i tasti e raccontare qualcosa. Non ho passato tempo al pc, ho cucinato poco e non ho fatto dolci quest’estate. Vuoi perché qui a casa ne possiamo mangiare in piccole quantità e poi con questo caldo non ho avuto coraggio ad accendere il forno. Verso la fine del mese di agosto ho cominciato a vedere i rovi di more belli pieni e così nel tardo pomeriggio non ho fatto altro che prendere una busta e percorrere quelle interminabili vallate vicino casa alla ricerca degli ambiti frutti scuri. Verso sera quasi al tramonto nella campagna si vivono momenti di assoluta tranquillità. Tira un’arietta tiepida quasi fresca. Potevo correre e saltellare sui campi. Si ode il frinire delle cicale e il cri-cri dei grilli. Ci si abitua. Questi suoni sono come una musica.
Da
piccole in sella alla bicicletta partivamo con tatta e raccoglievamo tante more,
incuranti dei graffi che ci procuravamo, ma così tante che mamma ci faceva un
bel pò di marmellata. Io e mia sorella, molto più spericolata di me, eravamo in
un certo senso attirate dalle spine. Siamo anche finite con la bici contro un
cespuglio di rose. Quante ne abbiamo combinate insieme.
Il gusto
delle more varia dal leggermente acidulo al dolce. I rovi sono intricati e
spinosi. Fomano dei grovigli inestricabili. Quando pensi di averle raccolte
tutte sollevi un ramo e ce ne sono altre. Il problema è come sollevare il ramo
perché non sai da che parte afferrarlo. Le more sono così belle, grandi, di un
colore acceso e colgo, mi pungo, colgo ancora e intanto penso
a cosa poterci creare...
Le
registrazioni dell’ Accademia Montersino sono sul my sky.
Non devo fare altro che segnarmi le dosi del biscotto ghiacciato alla fragola
di Montersino e fare qualche prova sostituendo le more che si sposano benissimo
con la crema.
Torta
Viola
(liberamente
tratta da un dessert di Luca Montersino)
Ingredienti:
per una torta da 22 cm
Per il semifreddo alle more
110 g
purea di more
150 g meringa italiana
250 g di panna montata al 75%
Per il semifreddo alla vaniglia
75 g
di crema pasticciera
105 g
di meringa italiana
195 g
di panna montata
Una
punta di bacca di vaniglia
Per la meringa italiana
165 g di albume d’uovo
55 g di destrosio (in alternativa zucchero semolato)
280 g di zucchero semolato
75 g di acqua
Per la finitura
Un disco
di biscotto classico di riso
More e ribes
Iniziare
con la preparazione della meringa italiana: in un pentolino mettete l’acqua e
poi lo zucchero semolato e ponetelo sul fuoco.
Nella planetaria mettete invece l’albume d’uovo ed il destrosio, e fatela lavorare al minimo della velocità. Controllate sempre il pentolino sul fuoco finché lo zucchero in cottura non abbia raggiunto i 121°. Quando lo sciroppo ha raggiunto i 110° aumentate la velocità della planetaria. Appena lo sciroppo di zucchero è arrivato a 121° versatene subito una prima metà tutta insieme nella planetaria e poi la restante, versatela a filo, sempre con la planetaria in movimento.
Montate il composto finché non è tiepido. Finite di raffreddare la meringa stendendola su una teglia pulita e passandola nel congelatore.
Nella planetaria mettete invece l’albume d’uovo ed il destrosio, e fatela lavorare al minimo della velocità. Controllate sempre il pentolino sul fuoco finché lo zucchero in cottura non abbia raggiunto i 121°. Quando lo sciroppo ha raggiunto i 110° aumentate la velocità della planetaria. Appena lo sciroppo di zucchero è arrivato a 121° versatene subito una prima metà tutta insieme nella planetaria e poi la restante, versatela a filo, sempre con la planetaria in movimento.
Montate il composto finché non è tiepido. Finite di raffreddare la meringa stendendola su una teglia pulita e passandola nel congelatore.
Intanto
preparate la crema pasticcera.
Rivestire internamente un anello di acciaio con l’acetato. Sul fondo dello stampo posizionate il disco di biscotto classico di riso di 3 cm di diametro più piccolo del cerchio. Fate degli spuntoncini di semifreddo alle more ben distanziati sul fondo e mettete immediatamente in congelatore.
Aspettate
che gli spuntoncini si rapprendano e successivamente preparate il semifreddo
alla vaniglia. Unite
alla crema pasticciera una puntina di semi della vaniglia, mescolate bene,
aggiungete la meringa italiana e infine la panna montata mescolando sempre.
Mettete il composto in una sacca e tirate fuori il dolce dal congelatore.
Riempire per bene con il semifreddo alla vaniglia gli spazi e posizionate di nuovo in congelatore per farlo indurire. Ultimate il dolce con l'altra metà di semifreddo alle more livellando bene.
Essendo un semifreddo, occorre lasciarlo riposare almeno 4 ore nel freezer. Una volta pronto e freddato completamente, toglietelo dallo stampo. Verrà via facilmente nel caso in cui sia stato rivestito di acetato. Quindi staccate l’acetato. Porre sul piatto di servizio e procedete alla decorazione. Nel mio caso ho fatto lungo il perimetro della circonferenza ciuffi di meringa italiana e una circonferenza interna più piccola riempita con salsa alle more e poi ho decorato con more e ribes freschi.
Essendo un semifreddo, occorre lasciarlo riposare almeno 4 ore nel freezer. Una volta pronto e freddato completamente, toglietelo dallo stampo. Verrà via facilmente nel caso in cui sia stato rivestito di acetato. Quindi staccate l’acetato. Porre sul piatto di servizio e procedete alla decorazione. Nel mio caso ho fatto lungo il perimetro della circonferenza ciuffi di meringa italiana e una circonferenza interna più piccola riempita con salsa alle more e poi ho decorato con more e ribes freschi.
Torta bellissima(anche per colore eheh), ma sopratutto buonissima!! Brava Akinaincucina!!
RispondiEliminaGrazie Ake ma tu sei di parte! Forza Viola ;-)
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